Libro sulla tessitura di tappeti bande dei nomadi in Iran

E’ ora disponibile il primo testo dedicato alla tessitura di tappeti bande da parte delle popolazioni nomadi presenti in Iran. Pubblicato da Hali Publications Ltd., il nuovo titolo “Weavings of Nomads in Iran: Warp-face bands and Related Textiles” di Fred Muskhat con il contributo di Lois Beck e Naheed Dareshuri, John Wertime e Peter Andrews, celebra la ricca tradizione del tessuto a mano bande formate dai pastori nomadi dell’Iran. Il testo è in vendita a partire da novembre 2020 e si acquista online.

libro  "Weavings of Nomads in Iran: Warp-face bands and Related Textiles" sulla tessitura di tappeti nomadi a bande in Persia
il nuovo libro “Weavings of Nomads in Iran: Warp-face bands and Related Textiles” sulla tessitura di tappeti nomadi a bande in Persia

La produzione di tappeti da parte delle tribù nomadi era destinata prevalentemente ad uso famigliare e solo in un secondo tempo si è sviluppata la produzione per la vendita. Questi manufatti erano realizzati dalle donne senza seguire delle schemi precisi, quindi esiste molta varietà nei disegni.

I tappeti kilim

I tappeti nomadi più diffusi sono i kilim e i gabbeh. Spesso si individuano dei pezzi adatti all’arredamento moderno poichè il motivo è sempre stilizzato oppure con disegni geometrici ripetitivi. Manca la complessa e sofisticata elaborazione del disegno tipica nei manufatti floreali delle città.

Anche la lavorazione impone dei limiti nella struttura del disegno: è impossibile realizzare un sofisticato disegno floreale con elevata qualità di dettagli come succede nei preziosi Tabriz, Nain e Isfahan.

i tappeti nomadi presentano spesso un disegno asimmetrico come questo kilim dalla Persia

I kilim sono dei tappeti tessuti a mano con disegno geometrico o a fasce di colori diversi. Sono dei tappeti piatti, cioè manca lo spessore del classico tappeto persiano, proprio come gli arazzi europei. Infatti la lavorazione è più simile a quella degli arazzi che a quella di un tappeto annodato a mano in Persia.

I prezzi dei tappeti kilim variano notevolmente in funzione della qualità di fattura e dalla provenienza. Quelli più costosi sono originari dell’Iran e dell’Anatolia, cioè la Turchia contemporanea. Molto più economici quelli provenienti dall’India e dal Afghanistan. In India esiste anche il dhurrie, un tappeto a tessitura piatta simile esteticamente al kilim per spessore e disegno ma realizzato con una tecnica diversa. Questi manufatti nomadi sono preferiti da molti arredatori per due ragioni fondamentali:

  • il prezzo è molto contenuto rispetto ad un tappeto persiano annodato
  • il disegno stilizzato e i colori vivaci si ambientano con facilità nelle case con arredamenti moderni

I tappeti gabbeh

Invece i gabbeh sono dei tappeti annodati a mano, generalmente con il campo in tinta unita e la presenza di alcuni disegni stilizzati di figure umane e animali. Le donne si ispiravano al loro mondo circostante, simboli per rappresentare fiori e piante ed elementi stilizzati con riferimento ad animali domestici come cammelli, cani, cavalli, bestiame e volatili. Quindi nel gabbeh non si trovano animali esotici (tigri, elefanti) o ispirati alle storie mitologiche (fenice). Neppure il pavone, un uccello molto apprezzato in Persia e carico di significati nelle storie popolari, può essere raffigurato per l’eccessivo numero di dettagli richiesti.

uno dei motivi più comuni sui tappeti nomadi Gabbeh dalla Persia
uno dei motivi più comuni sui tappeti nomadi Gabbeh dalla Persia

Inoltre il gabbeh, oltre all’aspetto estetico, si differenzia dal tappeto persiano pregiato per la lavorazione e i materiali:

  • lana grezza
  • spessore superiore al 1cm.
  • nodo grosso, cioè bassa densità di nodi
  • peso elevato
  • dimensioni medio e piccoli

Anche i prezzi dei tappeti Gabbeh variano secondo le dimensioni e la qualità dell’annodatura che mediamente è molto grossolana. Nel caso dei manufatti provenienti dalla Persia, la scelta è limitata specialmente per le grandi dimensioni.

Nel libro in lingua inglese appena presentato, le bande hanno un vocabolario di design ampio e dettagliato e sono state eseguite utilizzando abilità di tessitura che non sono state superate da qualsiasi altra tradizione di tessitura. Nessuno studio sulla vita e sui tappeti nomadi in Iran è completo senza di loro. Tra i tessitori tribali Qashqa’i in particolare, le bande con la faccia di curvatura usate per attaccare i carichi agli animali da soma erano un simbolo chiave della loro vita nomade. Le bande illustrano una connessione tra gruppi di pastori nomadi, poiché grandi distanze possono aver separato i loro antenati per centinaia di anni. Sebbene la stragrande maggioranza dei tessitori fosse analfabeta, possedeva una diversa forma di alfabetizzazione in cui erano in grado di trasferire un’immagine in una struttura tessuta. “Weavings of Nomads in Iran: Warp-face bands and Related Textiles” è il primo libro dedicato esclusivamente a queste lavorazioni.

dettagli delle bande con la faccia di curvatura usate per attaccare i carichi agli animali da soma