Tra Nani Marquina e Santi Moix, l’artista spagnolo di Barcellona, è nata una collaborazione creativa con il risultato della collezione di tappeti moderni Nanimarquina Flora composta di 5 tappeti con motivi floreali.
Per questa collaborazione sono stati scelti pezzi in cui l’artista esplora il parallelismo tra la vita e la morte attraverso i suoi fiori biomorfi. Il suo uso del colore va oltre il mero decorativo: è la risorsa per esaltare e attenuare alcuni dettagli prestando particolare attenzione agli intermedi; quei processi intermedi nei fiori come i momenti prima della loro nascita, la loro esplosione di colore o il loro decadimento.
D: Perché i fiori? Cosa esprimono che ti affascina?
R: I fiori sono venuti da me, non li ho cercati. Molti dei lavori che faccio sono dovuti a coincidenze. Ho iniziato a esplorare i fiori con una proposta della Page Gallery e John Watanabe che mi ha suggerito il tema.
D: Cosa ti è piaciuto del progetto dei fiori?
R: I fiori ci circondano, li teniamo vicini ogni giorno, fanno parte della nostra vita, forse perché sono qualcosa di così comune da passare inosservati. Quando il progetto mi è stato proposto, è coinciso con un momento vitale in cui mi sono reso conto che i valori dei fiori parlavano di tante cose che mi erano vicine in quel momento. Mi interessava l’idea che i fiori colleghino le persone, di poter fare un’arte che non partisse da un concetto elitario ma che il risultato fosse democratico.
D: Come è iniziata questa collaborazione? Avevi già incontrato Nani?
R: Ci siamo conosciuti alcuni anni fa, abbiamo degli amici in comune. Principalmente artisti e anche alcuni che hanno collaborato con nanimarquina in passato, come Javier Mariscal e Xano Armenter. Poi ci siamo rivisti un paio d’estate fa a Empordà, nella campagna di Barcellona. Questa volta le ho mostrato una delle mie installazioni recenti, l’interno della chiesa di San Vittore nel villaggio catalano di Saurí. Abbiamo iniziato cercando di riprodurre un fiore di porcellana dall’interno della chiesa. Ma è stato quando ha visto il mio quaderno di quadri che il progetto ha davvero preso il via. Mi ha detto che desiderava fare un tappeto floreale da anni ma non riusciva a trovare i fiori giusti e, a quanto pare, lo ha fatto con i miei dipinti.
D: Spiegaci il concetto alla base della collezione Flora e le tue opinioni sul colore.
R: Ognuno dei tappeti riflette un’esplosione di luce in cui tutti possono sentirsi legati, come ho detto che i fiori hanno un inizio e una fine, sono molto democratici. Ogni fiore riflette un momento diverso della loro vita e ogni fase è interessante e importante. A volte preferisco quando sono all’inizio o in una fase fragile piuttosto che nel loro momento più esplosivo, perché in questi momenti finali hanno la traccia / impronta di ciò che hanno vissuto. È stato un processo artigianale, di comprendere i fiori e dipingerli costantemente e penso che ogni fiore sui tappeti rifletta questo lavoro dietro di esso, solo con questa pittura costante penso di riuscire a riflettere la sottigliezza di ogni fase dei fiori
Il colore è qualcosa di difficile da spiegare, se potessi spiegarti non lo dipingerei più. Non uso il colore per decorare o valorizzare ma per evidenziare quegli stati dei fiori che vorrei esprimere. Il colore è anche strettamente legato al tuo stato d’animo ed è importante essere modesti quando lo usi, e dargli un filo comune, avere qualcosa da raccontare. Quindi il colore accompagna e non supera quello che vuoi dire.
L’azienda spagnola Nanimarquina realizza da decenni tappeti moderni di design. I tappeti Nanimarquina Flora sono sinonimo di qualità e produzione artigianale riconosciuta a livello internazionale.
L’intervista originale è disponibile sul sito Nanimarquina.com